Martiri
Martiri. Anche a Nizza, ieri. Martiri come l'arcivescovo Romero, ucciso dagli squadroni della morte salvadoregni. Martiri come Don Puglisi ammazzato da Cosa Nostra, martiri come i sacerdoti massacrati nella Spagna della guerra civile, nei gulag staliniani o nei lager nazisti, martiri come i cristiani perseguitati in Sudan, in Cina, nelle Filippine. Martiri come don Roberto Malgesini, il prete di Como assassinato da uno dei poveri ai quali stava portando la colazione.
Martiri. Anche in Francia, ieri, in un attentato. Due donne che erano in chiesa per la più pacifica delle azioni, quella di pregare. L'altro morto è il sagrestano della cattedrale di Nizza: Vincent Loqués, 54 anni. Un altro innocente che si aggiunge a questa infinita striscia di sangue.
Lo so, ora dovrei pensare alle beatitudini evangeliche, al passo di Matteo che fa "Beati i miti, perché erediteranno la Terra". Ma non ci riesco, non adesso, e chiedo scusa prima al Cielo e poi a voi, mentre invoco i tempi della pandemia come possibile, risibile scusa. Adesso no, non ce la faccio. Ora da quella pagina del Vangelo mi torna solo una riga, che è minaccia e promessa insieme: "Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete".
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