Restare umani

Ho accolto anch'io con sollievo, come tanti di voi, la sentenza che ha finalmente reso giustizia a Marco Vannini, il giovane di Cerveteri morto per un colpo di pistola sparato in casa della sua fidanzata. Il comportamento della famiglia Ciontoli è stato finalmente giudicato collettivamente responsabile di omicidio. La reazione dei genitori di Marco è stata equilibrata ed esemplare, il loro indicibile dolore non ha mai generato odio o vendetta, ma solo un legittimo desiderio di giustizia. Diversi sono stati certi accenti sui social, tra richieste di pena di morte e di efferate torture si è scatenata una ridda di lividi auspici di sciagure per Antonio Ciontoli e la sua famiglia.

Donald Trump ha annunciato di essere positivo al coronavirus e, mentre ci si interroga delle conseguenze sulle imminenti elezioni americani, Facebook e Twitter ospitano anche una consistente quota di mortifere maledizioni sulla cotonata testa dell'inquilino della Casa Bianca. Successe lo stesso, su scala più ridotta ma ugualmente importante, quando a contrarre il covid-19 furono Zingaretti e Berlusconi.

Non sono in grado di dire se i social media sono una fedele rappresentazione dell'umore della gente, ma inizio a pensare che ne facciano trasparire la parte peggiore. A dispetto dei tempi e delle loro miserie morali, cercare di rimanere umani è diventato un ineludibile imperativo.