Uomini in fuga

Torino: sorpresi a far l'amore sul prato: lui fugge, a lei maximulta da 10mila euro. Potrei andare avanti nella lettura, ma la notizia mi basta per innestarci su una piccola riflessione, spremendo gli stracchi senili neuroni ad un ricordo di gioventù.

La Roma era quella della fine degli anni '70, quelli che poi chiamarono di piombo perché c'erano di mezzo terroristi e P38, le molotov ad accendere il centro, le sirene della polizia a far da soundtrack alle mie giovani inquietudini. Io stavo con A. , pomeriggi al cinema e dopo il tramonto a guardar giù dal Giardino degli Aranci, la sua 126 a far da improvvisata alcova. Una notte sul finestrino della Fiat ecco picchiare la canna del mitra di un carabiniere, noi più nudi che vestiti, loro a dirci che stiamo facendo l'amore davanti alla residenza di non ricordo più quale preoccupato ambasciatore. Il graduato della pattuglia ci impone di rivestirci e di seguirli in caserma, perché dovrà svolgere una denuncia. Io "no, per carità. Se lo viene a sapere il padre di lei sai che casino. Lasciate lei, portate me in caserma". Il maresciallo guarda me, le nostre mutande di 18enni e sostanzialmente mi dice che sarebbe poco credibile portare in caserma uno che stava compiendo atti osceni in solitudine. Poi ci fa "tornatevene a casa" e aggiunge "speriamo che vada bene a noi come è andata bene a voi", una frase che mi è rimasta stampata nella mente ... al punto che da lì mi sono ritrovato per intero nel giudizio che aveva Pasolini delle forze dell'ordine, solo che lui ci era arrivato dalle cariche di Valle Giulia ... io dai baci adolescenziali sull'Aventino.

E niente, nel leggere di quello che a Torino è scappato lasciando la donna da sola prendersi una multa e l'imbarazzo della vergogna ... mi viene da pensare che i tempi sono davvero brutti. E stavolta il covid non c'entra.